Certi pensieri scricchiolano nelle orecchie.
Stridono fra i denti e le labbra.
Sbattono impazziti nel cervello.
Non li fermi e più cerchi di placarli più loro si dimenano cercando di svincolarsi dalle tue redini.
Eppure sei tu che comandi. Questo è quello che hai sempre creduto: sei capace di governare la tua soglia del dolore.
Sì hai sempre pianto tanto, ma più per commozione, per gioia, per tranve improvvise. Quando i pensieri strisciano infami nei meandri del tuo stomaco, non puoi fare nulla se non attaccarti a chi ti dona una carezza, a chi ti manda un bacio ad occhi chiusi.. A chi è lì impotente davanti a te.
È buffo come l'uomo creda di poter muovere le fila della propria vita. Chissà il Signore quante grasse risate si farà guardando noi sgomitare tra un incastro e l'altro, tra un imprevisto ed una fine annunciata.
O forse no, il Dio in cui credo io è il Dio della Misericordia ed è qui non per compatirti ma per sorreggerti anche per pochi metri. È qui a farti da cuscino quando la sera sei stanco e vuoi stare al buio per non vedere la tua tristezza. È un Dio cocciuto, che è sempre lì quando disperatamente Lo cerchi senza volerlo vedere. Ma Lui è lì. Il Dio in cui credo io è un figo, lo dico sempre ai miei lupetti, non solo perchè è tre persone in una o perchè cammina sull'acqua o resuscita i morti, è un figo perchè è l'unico che sa parlare senza parole. È l'unico che se sei nel deserto e ti senti maledettamente solo, ti accarezza con il vento.. E se sei sballottato in mezzo a mille persone Ti manda un bambino a dirti "sei forte Baghee perchè sorridi sempre". Ti fa guardare da degli occhi verdi che sanno scrutare dentro di te e insieme a loro tu capisci che Dio ti abbraccia, ti coccola, ti ama. Non è da tutti lasciarsi coccolare da Dio, ci vuole coraggio. Ma per fortuna Lui è più testardo di me e crede nella forza della mia fragilità.
Stridono fra i denti e le labbra.
Sbattono impazziti nel cervello.
Non li fermi e più cerchi di placarli più loro si dimenano cercando di svincolarsi dalle tue redini.
Eppure sei tu che comandi. Questo è quello che hai sempre creduto: sei capace di governare la tua soglia del dolore.
Sì hai sempre pianto tanto, ma più per commozione, per gioia, per tranve improvvise. Quando i pensieri strisciano infami nei meandri del tuo stomaco, non puoi fare nulla se non attaccarti a chi ti dona una carezza, a chi ti manda un bacio ad occhi chiusi.. A chi è lì impotente davanti a te.
È buffo come l'uomo creda di poter muovere le fila della propria vita. Chissà il Signore quante grasse risate si farà guardando noi sgomitare tra un incastro e l'altro, tra un imprevisto ed una fine annunciata.
O forse no, il Dio in cui credo io è il Dio della Misericordia ed è qui non per compatirti ma per sorreggerti anche per pochi metri. È qui a farti da cuscino quando la sera sei stanco e vuoi stare al buio per non vedere la tua tristezza. È un Dio cocciuto, che è sempre lì quando disperatamente Lo cerchi senza volerlo vedere. Ma Lui è lì. Il Dio in cui credo io è un figo, lo dico sempre ai miei lupetti, non solo perchè è tre persone in una o perchè cammina sull'acqua o resuscita i morti, è un figo perchè è l'unico che sa parlare senza parole. È l'unico che se sei nel deserto e ti senti maledettamente solo, ti accarezza con il vento.. E se sei sballottato in mezzo a mille persone Ti manda un bambino a dirti "sei forte Baghee perchè sorridi sempre". Ti fa guardare da degli occhi verdi che sanno scrutare dentro di te e insieme a loro tu capisci che Dio ti abbraccia, ti coccola, ti ama. Non è da tutti lasciarsi coccolare da Dio, ci vuole coraggio. Ma per fortuna Lui è più testardo di me e crede nella forza della mia fragilità.