Luca la tartaruga camminava da mesi oramai. Sotto il caldo cocente e la pioggia battente..niente la fermava, neanche la stanchezza che si era accumulata nelle sue zampe rugose. Silenziosamente sopportava quella ferita, la sua ferita. Lei raccontava a tutti di essersela fatta durante la battaglia per la lattuga verde del 1815, tutti la ammiravano per il suo meraviglioso coraggio. Nessuno, sapeva come si fosse procurata realmente quel taglio.
Era una bella ferita è da dirsi! Tagliava il suo carapace con una linea sbilenca, proprio quel carapace che tutti ammiravano per lucentezza e colore acceso. Sapete tutti cosa sia realmente il carapace? E' una corazza s'intende, un modo per difendersi dal mondo, dalla pioggia e dal sole, ma il carapace è anche e sopratutto una Casa, un luogo sicuro.. e si sa, se la tua casa ha una crepa bisognerà senz'altro ripararla.
Luca camminava, pensava che lungo la strada la sua ferita sarebbe stata guarita, anche solo per il fatto che non ci avrebbe pensato. Vi capita mai di sbucciarvi un ginocchio, magari perchè sei impegnato a correre e non vedi una buca per terra. Cadi e ti sbucci. Piangi, con lacrimoni grossi come palloncini. Poi arriva mamma, ti da una caramella, un bacetto e una coccola e alla sbucciatura non ci pensi più. Così Luca pensava che la coccola per il suo carapace sarebbe stata camminare.
Un bel giorno di Novembre, sì, a Novembre ci sono giornate meravigliose, arrivò ad una cascata.. "Impossibile" disse “non ce la farò mai a superare anche questo ostacolo” era stanca la povera tartaruga e forse avrebbe preferito fermarsi ed aspettare che la cascata si prosciugasse, ma sapete? non è poi una cosa tanto veloce.
Guardandosi intorno Luca, fu attratta da un fiore giallo, un po’ strano a dire il vero, un fiore solitario in mezzo a tantissimi fiori bianchi. Sembrava felice della sua diversità, ma appena si avvicinò si chiuse, nascondendo il suo cuore rosso.
“ehi fiore, ma che fai?”
“che polline vuoi?”
“vorrei sapere che ci fa un fiore giallo in mezzo a fiori bianchi”
“e chi è giallo??”
“tu mio caro…”
“bugia ..io sono come tutti gli altri”
“ma in realtà mi sembravi così orgoglioso del tuo essere diverso”
“sono solo felice di come sono, ma non penso di essere diverso”
Piano piano il fiore giallo si aprì, dapprima timoroso, poi ritrovò piano piano il suo orgoglio che si spalancò in un sorriso raggiante.
“tu piuttosto, bel modo di andare in giro mezza nuda!”
Luca scoppiò a ridere, non ci aveva mai pensato..effettivamente oltre ad essere in pericolo di vita per la ferita che teneva sempre aperta la sua casa, faceva anche un po' ridere! E dire che tutti la credevano così forte e sicura di sè.
Il fiore prese coraggio e molto lentamente allungò le sue minuscole radici e toccò il carapace di Luca, pur ammirandolo in molti, nessuno e dico nessuno, aveva mai osato toccarlo. Proprio come il barattolo della nutella: se la mamma l'ha messo nel ripiano più alto della cucina, un motivo ci sarà, non posso toccarlo quando voglio.
Quando il fiore toccò il carapace di Luca, una specie di olio profumato uscì dalle radici, e subito Luca si sentì molto meglio. Luca pianse, come non faceva da tempo, ma pianse sorridendo perchè quella ferita non gli faceva più male.
Luca capì che il fiore aveva guarito il suo dolore senza che lei chiedesse nulla. Così penso che il modo migliore per ringraziarlo fosse quello di raccontargli il suo segreto:
“Non fu la battaglia a farmi questa ferita. E' stato un masso, nella mia piantagione di lattuga, ero lì, facevo su e giù senza mai fermarmi, per piantare, raccogliere e ripiantare la lattuga e non l'ho visto, ho sbattuto e poi sono scappata, cammino da quel momento.”
Il fiore allungò a Luca un masso…
“Prendi” disse “ mi sembra un bel posto per coltivare una nuova piantagione non credi?”
Lo pose vicino al luogo dove l’aveva incontrato. E da lì ricominciò a piantare.
Passarono mesi, la lattuga cresceva florida in tutta la piantagione, Luca si avvicinò lì dove la cascata finiva la sua corsa, dove l'acqua era più tranquilla. Pensò che tutto fosse perfetto: la piantagione, lo spettacolo della cascata, il nuovo amico fiore.
"Se solo non ci fosse più quella ferita" disse un po' sconsolata.
Luca si specchiò nell'acqua, e con grande sorpresa, pianse per la seconda volta:
La ferita sul carapace era sparita.
E questa è la storia della cura che funziona di più al mondo: il sorriso.
E' la storia di un'amicizia che ti coccola e che ripara la tua casa.
E' la storia di un fiore che ti fa vedere una strada diversa da quella che pensavi fosse quella giusta.
E' la storia di un viaggio che ti dà una seconda possibilità.
- Fine -
Era una bella ferita è da dirsi! Tagliava il suo carapace con una linea sbilenca, proprio quel carapace che tutti ammiravano per lucentezza e colore acceso. Sapete tutti cosa sia realmente il carapace? E' una corazza s'intende, un modo per difendersi dal mondo, dalla pioggia e dal sole, ma il carapace è anche e sopratutto una Casa, un luogo sicuro.. e si sa, se la tua casa ha una crepa bisognerà senz'altro ripararla.
Luca camminava, pensava che lungo la strada la sua ferita sarebbe stata guarita, anche solo per il fatto che non ci avrebbe pensato. Vi capita mai di sbucciarvi un ginocchio, magari perchè sei impegnato a correre e non vedi una buca per terra. Cadi e ti sbucci. Piangi, con lacrimoni grossi come palloncini. Poi arriva mamma, ti da una caramella, un bacetto e una coccola e alla sbucciatura non ci pensi più. Così Luca pensava che la coccola per il suo carapace sarebbe stata camminare.
Un bel giorno di Novembre, sì, a Novembre ci sono giornate meravigliose, arrivò ad una cascata.. "Impossibile" disse “non ce la farò mai a superare anche questo ostacolo” era stanca la povera tartaruga e forse avrebbe preferito fermarsi ed aspettare che la cascata si prosciugasse, ma sapete? non è poi una cosa tanto veloce.
Guardandosi intorno Luca, fu attratta da un fiore giallo, un po’ strano a dire il vero, un fiore solitario in mezzo a tantissimi fiori bianchi. Sembrava felice della sua diversità, ma appena si avvicinò si chiuse, nascondendo il suo cuore rosso.
“ehi fiore, ma che fai?”
“che polline vuoi?”
“vorrei sapere che ci fa un fiore giallo in mezzo a fiori bianchi”
“e chi è giallo??”
“tu mio caro…”
“bugia ..io sono come tutti gli altri”
“ma in realtà mi sembravi così orgoglioso del tuo essere diverso”
“sono solo felice di come sono, ma non penso di essere diverso”
Piano piano il fiore giallo si aprì, dapprima timoroso, poi ritrovò piano piano il suo orgoglio che si spalancò in un sorriso raggiante.
“tu piuttosto, bel modo di andare in giro mezza nuda!”
Luca scoppiò a ridere, non ci aveva mai pensato..effettivamente oltre ad essere in pericolo di vita per la ferita che teneva sempre aperta la sua casa, faceva anche un po' ridere! E dire che tutti la credevano così forte e sicura di sè.
Il fiore prese coraggio e molto lentamente allungò le sue minuscole radici e toccò il carapace di Luca, pur ammirandolo in molti, nessuno e dico nessuno, aveva mai osato toccarlo. Proprio come il barattolo della nutella: se la mamma l'ha messo nel ripiano più alto della cucina, un motivo ci sarà, non posso toccarlo quando voglio.
Quando il fiore toccò il carapace di Luca, una specie di olio profumato uscì dalle radici, e subito Luca si sentì molto meglio. Luca pianse, come non faceva da tempo, ma pianse sorridendo perchè quella ferita non gli faceva più male.
Luca capì che il fiore aveva guarito il suo dolore senza che lei chiedesse nulla. Così penso che il modo migliore per ringraziarlo fosse quello di raccontargli il suo segreto:
“Non fu la battaglia a farmi questa ferita. E' stato un masso, nella mia piantagione di lattuga, ero lì, facevo su e giù senza mai fermarmi, per piantare, raccogliere e ripiantare la lattuga e non l'ho visto, ho sbattuto e poi sono scappata, cammino da quel momento.”
Il fiore allungò a Luca un masso…
“Prendi” disse “ mi sembra un bel posto per coltivare una nuova piantagione non credi?”
Lo pose vicino al luogo dove l’aveva incontrato. E da lì ricominciò a piantare.
Passarono mesi, la lattuga cresceva florida in tutta la piantagione, Luca si avvicinò lì dove la cascata finiva la sua corsa, dove l'acqua era più tranquilla. Pensò che tutto fosse perfetto: la piantagione, lo spettacolo della cascata, il nuovo amico fiore.
"Se solo non ci fosse più quella ferita" disse un po' sconsolata.
Luca si specchiò nell'acqua, e con grande sorpresa, pianse per la seconda volta:
La ferita sul carapace era sparita.
E questa è la storia della cura che funziona di più al mondo: il sorriso.
E' la storia di un'amicizia che ti coccola e che ripara la tua casa.
E' la storia di un fiore che ti fa vedere una strada diversa da quella che pensavi fosse quella giusta.
E' la storia di un viaggio che ti dà una seconda possibilità.
- Fine -