A volte preferisci non pensarci.. Perchè se non ci pensi è come se non fosse accaduto. Credi che il finire di studiare, cominciare a lavorare, pensare al futuro ti renda adulto. Ma le cose belle non sempre fanno di te un adulto. Le cose brutte invece...fai finta che le cose brutte non esistano: non ci pensi, i 28 anni non sono 30 quindi.. quindi non esistono. Ma se poi quelle cose in un modo o in un altro avvengono, qui e ora.. Beh devi farci i conti. Credo che la vita ci prepari, anche se non sempre, a dei gradi di dolore, credo che il Signore non ci affida mai prove che non siamo in grado di affrontare, ma credo anche che senza di Lui non si è in grado di superarle. Credo anche che il disegno che c'è per ognuno di noi, non sia fatto solo di sbaffature o scarabocchi, no. Il Disegno è pieno di sfumature e colori intensi e carichi di emozioni.. Ognuno puó scegliere se fidarsi o meno del suo pittore. Il mio di Pittore, è senz'altro un impressionista. Sia chiaro non un puntinista, meticoloso e preciso nel suo maniacale punteggiate, no un impressionista, con i capelli arruffati e la pittura fin sotto ai gomiti, uno che per far un quadro è stato per ore e ore ad aspettare il momento giusto e poi ha fatto il mio di quadro in pochi minuti: se lo guardi da lontano è perfetto. Se lo guardi da vicino ti sembra incompleto. Ma
questo non è necessariamente un male.. Vuol dire che devo darmi da fare, nelle cose che mi capiteranno lungo la strada e con le persone che incontreró, perchè costruire "è saper rinunciare alla perfezione", saper godere delle piccole cose, anche se sbaffi un po'. È incredibile come il profumo del rosmarino sia così familiare e al contempo doloroso. Sembra che non ci sia connessione fra quello scritto prima e questa affermazione, ma non è così. Gli eventi della vita. Le questioni familiari, le case delle nonne, i baci della buona notte, le chiavi dimenticate quando torni alle 3 di notte, le belle notizie, le litigate furibonde per aver perso a carte. Il profumo del rosmarino. Sono tutte cose che ti fanno sentire a casa, riempiono il tuo quadro, pennellata dopo pennellata, di colori puri. Poi un giorno, quando magari è tanto tempo che non giochi a carte.. Quando le belle notizie ti arrivano per passaparola.. Quando molli un attimo l'attenzione dall'orizzonte, ecco in quel momento lì, diventi grande, all'improvviso. Come quando il quadro di Baricco casca. Zac. Sei grande e non si puó più tornare indietro. Hai salvato il livello, riparti da dove sei arrivato. Quanto è bello essere piccoli e non sapere cosa significa il rimpianto, la nostalgia, l'invidia.. La tristezza. La provi ma non sai cos'è! Basta un bacio di mamma e tutto passa. E le cose belle di quando sei piccolo, te le ricordi, ti si imprimono nel cervello con contorni sfocati, ma con una messa a fuoco centrale incredibile. Ricordo per esempio come se fosse ieri, una notte nel lettone di mia nonna, con lei e mia cugina.. Parlavamo di fidanzatini:
"a me mi fanno schifo i maschi!"
"io sono innamorata".
"Anche io sono innamorata". Secco cosí.
Nonno non c'era più, da un po', e lei se ne uscì così. Minuti infiniti a pensare chi fosse l'uomo misterioso che aveva conquistato il cuore di mia nonna, una donna d'altri tempi.
"E chi è nonna? Lo conosciamo?"
"Certo" rispose lei "io ameró per sempre vostro nonno".
Non ci avevo pensato al "per sempre", quello non da favola. Il suo "per sempre" era un "per sempre" vero. Altro che la bella addormentata.
Lì, grazie a lei, ho incominciato ad imparare cosa fosse l'amore e come avrei voluto che fosse la mia famiglia. Forse ricordando queste cose di bambina posso ancora rendere il mio quadro perfetto nella sua imperfezione.
È una promessa questa, nonna, la mia famiglia sarà come mi hai insegnato tu. Un bel quadro fatto dall'unione di tante pennellate diverse, che da lontano sono una cosa sola. Tanto ormai, dal 23 novembre, sono diventata grande.. Posso cominciare a pensarci sul serio.
questo non è necessariamente un male.. Vuol dire che devo darmi da fare, nelle cose che mi capiteranno lungo la strada e con le persone che incontreró, perchè costruire "è saper rinunciare alla perfezione", saper godere delle piccole cose, anche se sbaffi un po'. È incredibile come il profumo del rosmarino sia così familiare e al contempo doloroso. Sembra che non ci sia connessione fra quello scritto prima e questa affermazione, ma non è così. Gli eventi della vita. Le questioni familiari, le case delle nonne, i baci della buona notte, le chiavi dimenticate quando torni alle 3 di notte, le belle notizie, le litigate furibonde per aver perso a carte. Il profumo del rosmarino. Sono tutte cose che ti fanno sentire a casa, riempiono il tuo quadro, pennellata dopo pennellata, di colori puri. Poi un giorno, quando magari è tanto tempo che non giochi a carte.. Quando le belle notizie ti arrivano per passaparola.. Quando molli un attimo l'attenzione dall'orizzonte, ecco in quel momento lì, diventi grande, all'improvviso. Come quando il quadro di Baricco casca. Zac. Sei grande e non si puó più tornare indietro. Hai salvato il livello, riparti da dove sei arrivato. Quanto è bello essere piccoli e non sapere cosa significa il rimpianto, la nostalgia, l'invidia.. La tristezza. La provi ma non sai cos'è! Basta un bacio di mamma e tutto passa. E le cose belle di quando sei piccolo, te le ricordi, ti si imprimono nel cervello con contorni sfocati, ma con una messa a fuoco centrale incredibile. Ricordo per esempio come se fosse ieri, una notte nel lettone di mia nonna, con lei e mia cugina.. Parlavamo di fidanzatini:
"a me mi fanno schifo i maschi!"
"io sono innamorata".
"Anche io sono innamorata". Secco cosí.
Nonno non c'era più, da un po', e lei se ne uscì così. Minuti infiniti a pensare chi fosse l'uomo misterioso che aveva conquistato il cuore di mia nonna, una donna d'altri tempi.
"E chi è nonna? Lo conosciamo?"
"Certo" rispose lei "io ameró per sempre vostro nonno".
Non ci avevo pensato al "per sempre", quello non da favola. Il suo "per sempre" era un "per sempre" vero. Altro che la bella addormentata.
Lì, grazie a lei, ho incominciato ad imparare cosa fosse l'amore e come avrei voluto che fosse la mia famiglia. Forse ricordando queste cose di bambina posso ancora rendere il mio quadro perfetto nella sua imperfezione.
È una promessa questa, nonna, la mia famiglia sarà come mi hai insegnato tu. Un bel quadro fatto dall'unione di tante pennellate diverse, che da lontano sono una cosa sola. Tanto ormai, dal 23 novembre, sono diventata grande.. Posso cominciare a pensarci sul serio.