Ci capita a volte di non essere pronti ad uscire da noi stessi, ovvero avviene una certa resistenza nell'essere noi stessi, o più semplicemente, nell'essere ciò che tra le costole vorremmo disperatamente essere.
A me è successo, per esempio, di avere paura.
La paura che ti prende quando sai che domattina hai il tuo primo colloquio di lavoro. La paura che hai di tuffarti da uno scoglio. La paura delle mamme quando stanno per mettere al mondo un figlio e non sanno se quel marmocchio le amerà.
Rischiare è questo: sfidare la propria paura, anche se non si è sempre consapevoli delle conseguenze di ogni impresa. Ma che gusto ci sarebbe se sapessimo sempre come va a finire? Che gusto ci sarebbe nell'avere fede, se avessimo la sicurezza che Dio è lì ad aspettarci?
Ora forse l'ho fatta troppo lunga, quello che vorrei spiegare è che ho una paura fottuta nel mettermi a nudo in questo pseudo blog, perchè non so se piacerà, non so se i commenti che arriveranno saranno esclusivamente da parte di coloro che mi vogliono bene (anche se fosse così sarebbe fantastico, percui fatelo!) e non so in definitiva se io, eterna perfezionista, ne sarò mai entusiasta. Sta di fatto che talmente tante persone mi hanno spinta a buttarmi (come quando ti piace un tipo e le tue amiche ti inviano il messaggio al posto tuo, perchè sanno che non ne hai il coraggio) che non potevo più resistere alla tentazione-provocazione.
Credo nello Scrivere,
Credo nel Fotografare,
Credo nell'Arte...in tutte le sue forme,
Credo nel potere terapeutico dell'Arte.
Credo che se Qualcuno ti fa nascere con un dono, forse si abbia il dovere di metterlo a frutto.
Buona Lettura e Visione a tutti.
Gei, per gli amici.