Era il 1219 quanto un uomo piccolo, scalzo e vestito di iuta fece un viaggio lunghissimo per andare in una terra straniera, ostile e diversa dalla sua. Portava con sè la paura, portava con sè il coraggio, portava con se la fede che racchiude entrambe le cose. Francesco non sapeva bene cosa avrebbe detto al sultano Malik al Kamil, non sapeva neanche se ci sarebbe arrivato vivo a Damietta. Francesco aveva altre mille cose per la testa.. I suoi compagni di viaggio non erano del tutto convinti di quell'impresa, nessuno aveva la sua stessa fede. Eppure Francesco si prese l'onere di andare fino in quella parte del mondo in cui certe cose non si mangiano, certe parti del corpo non si nominano, certe abitudini sono irrinunciabili. Andó lì con in testa e sopratutto nel cuore una sola parola: Pace. La forza del desiderio della pace ti spinge a fare cose grandi, anche se sei un uomo piccolo. Mi piace immaginare Francesco sorridere di fronte a quel mondo che credeva così diverso. Eppure quelle persone camminano, soffrono, gioiscono proprio come noi. Amano, odiano, urlano, sussurrano.. Come noi. Pregano, come noi. Pregano lo stesso Dio che nonostante tutto ci ama incondizionatamente, ostinatamente. Francesco avrà sicuramente pensato a quanto sia stupido parlare di dialogo tra religioni se non si considera prima il dialogo tra persone. Francesco andó lì per parlare con un uomo prima che con l'istituzione. Così ad oggi mi viene da pensare quanto tutti noi abbiamo in realtà perso di vista l'obiettivo: l'uomo. Quanti di noi non riescono a scardinare nel loro cervello i preconcetti da cristiani, musulmani, buddisti o scintoisti? Non è da cristiani uccidere 128 persone. Non è da musulmani sganciare 20 bombe "with love". Io credo che non sia umano. Punto. Se solo l'uomo si arrendesse, se solo pensasse per un secondo a quanto la vita sia un dono. Già, sono parole scontate le mie.. Ma quelle di Francesco no...
Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:
Sì è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Amen.
Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:
Sì è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Amen.